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Eredità di Servizio: Una Testimonianza Personale di Guida e Responsabilità

Ogni cammino di guida comincia molto prima dell’assunzione di ruoli formali. Il mio inizia nella mia famiglia. La nostra storia è intessuta di servizio, di prove dolorose e di rinnovamento — un patrimonio segnato da guerre e rivoluzioni, da potere e da privazione. Ciò che attraversa le generazioni e permane è la più autentica eredità di guida, di responsabilità, e di servizio cristiano verso tutti: sollevare chi è oppresso e soccorrere chi è nel bisogno.

La vicenda della mia famiglia abbraccia continenti e culture. Dall’Europa alle Americhe, la nostra eredità si radica nelle ampie tradizioni romane e della Rus’ antica, arricchite dall’incontro con altri mondi culturali. Nel corso delle generazioni, i nostri antenati furono guide, agricoltori, soldati e amministratori fedeli. Questa pluralità di esperienze ha impresso in me un senso di responsabilità — il ricordo vivo che l’eredità trova il suo vero significato solo quando si compie nel servizio al prossimo.

La storia, tuttavia, porta con sé anche fratture e cadute. Le guerre dissipano patrimoni. Le rivoluzioni cancellano eredità materiali. Generazioni intere possono precipitare nella miseria, per poi risollevarsi. Così il privilegio va e viene, e persino la ricchezza trasmessa non è duratura. Questo ritmo appartiene alla nostra umanità. L’eredità autentica, il lascito spirituale e l’educazione, invece, sono doni che non possono essere sottratti: essi rappresentano una responsabilità sacra, ricevuta e da custodire.

Questa responsabilità non si misura in ricchezze terrene, ma nella buona amministrazione e nel servizio fedele. Come ricordava il Principe Antonio de Curtis, l’attore e comico tanto amato dal popolo italiano, noto come Totò: «Il denaro ti rende ricco, ma il rispetto, le buone maniere e l’umiltà ti fanno un gentiluomo». La mia eredità mi ha insegnato che il senso vero si trova nel servizio, nel rispetto per la dignità altrui e nella determinazione a mettere a frutto posizione, talenti e capacità per il bene della comunità e della Chiesa.

Fin dalla giovinezza sono stato educato alla guida e al servizio. La mia discendenza mi ha consegnato insieme il peso della storia e l’umiltà di fronte alla sua responsabilità. Mi ha mostrato sia la grandezza del potere sia la profondità della perdita. Mi ha insegnato che l’identità non è soltanto ciò che si eredita, ma ciò che si onora e si costruisce. E mi ha insegnato a custodire con equilibrio tanto il successo e l’autorità quanto le prove e le difficoltà. La mia resilienza nasce da un’eredità viva, da una responsabilità temprata dalla storia e dalla volontà di lasciare il mondo più giusto e più fraterno di come l’ho ricevuto. Avanzo sempre, nella speranza.

Questa è la mia eredità, e ne rendo grazie. Essa mi ha donato resilienza nelle avversità, chiarezza nel discernimento e un senso di missione che orienta oggi il mio ministero. La mia storia è segnata da lascito, responsabilità e servizio — diversa, in parte, dalle altre, ma in profonda comunione con esse, perché la vera diversità ci rivela che ogni storia ha valore agli occhi di Dio.

Radislav Pp. I


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